| Dunque, visti gli sviluppi in chiave live che stiamo affrontando, si pone il problema SIAE/ENPALS!! Per la SIAE non mi ci metto nemmeno a guardare perchè c'è da diventare scemi, ma per l'ENPALS le cose sono un po' più chiare.
Ecco cosa ho trovato sul sito dell'Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo (e dello Sport Professionistico).
[i]1. Cos’è il Certificato di Agibilità E.N.P.A.L.S.? Risposta. E’ una autorizzazione ad “agire”, cioè: effettuare uno spettacolo o una serie di spettacoli. Esso, su richiesta, viene rilasciato dall’Ente di previdenza degli artisti (che non è l’Inps) alle Imprese di spettacolo (teatri stabili, compagnie di teatro, orchestre organizzate in forma societaria, etc) o anche a titolari di esercizi pubblici (hotels, ristoranti, pub, gelaterie, etc) i quali, pur in maniera collaterale o occasionale, organizzano eventi con la partecipazione di lavoratori dello spettacolo (attori, musicisti, DJ o anche semplicemente “animatori”).
2. Di cosa si occupa l’E.N.P.A.L.S.? Risposta. L’E.N.P.A.L.S., Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico, con sede centrale in Roma, viale Regina Margherita 206 (www.enpals.it), è l’Ente che dispone della erogazione delle pensioni di vecchiaia o da inabilità al lavoro per il Lavoratori dello Spettacolo. Di conseguenza è anche l’Ente presso il quale i titolari di Imprese di spettacolo devono pagare i “contributi previdenziali” in favore degli artisti da loro scritturati. I contributi previdenziali sono una sorta di tassa (32,70 % della paga) che va versata, per ciascun spettacolo e per ciascun artista, dal datore di lavoro (gestore, organizzatore, caporchestra, etc) il quale può esercitare rivalsa di circa un terzo sulla paga dell’artista stesso. (Per maggiori dettagli si vada nel sito dell’Ente).
5. Quindi l’incombenza del Certificato di agibilità è in capo all’organizzatore e non ai musicisti come si sente in giro! Risposta: Assolutamente sì, infatti con la legge a cui fa riferimento l’ENPALS (D.L.C.P.S. n. 708/47 e successive modificazioni), il datore di lavoro (gestore, organizzatore, etc) viene distinto nettamente dall’artista, al quale viene attribuita la personalità giuridica di “lavoratore dipendente” (perlomeno ai fini previdenziali), cioè “parte debole” della configurazione lavorativa, da tutelare da parte del datore di lavoro, … per intendersi: al pari degli operai in fabbrica o degli impiegati negli uffici.
6.Ma se questo onere è in capo al datore di lavoro, come mai il secondo comma dell’art 6 della legge istitutiva dell’E.N.P.A.L.S. (quella citata sopra) recita che gli organizzatori “non possono far esibire i lavoratori che non sono in possesso del certificato di agibilità”?… Espresso in questi termini sembrerebbe che l’Agibilità sia assolutamente a carico del lavoratore stesso! Risposta: Trattasi di un enorme equivoco che si trascina questa iperobsoleta legge fin dalla sua prima stesura (del ’47), che non è stato mai chiarito nelle revisioni successive. Non riesco a darmi una spiegazione di come possa essere stato scritto questo tragicomico comma. Probabilmente nella bozza di legge originaria erano stati usati altri termini, forse ci si riferiva alle “compagnie di artisti”, che venivano anche chiamate genericamente “gli artisti” e successivamente, nel redigere il decreto, utilizzando la più consona terminologia: “lavoratori dello Spettacolo”, il legislatore è ingenuamente scivolato in una colossale “gaffe” linguistica …E sì! …Infatti, come si evince chiaramente in tutto lo “spirito” della legge e, in particolare, nel successivo art. 10, i “lavoratori dello spettacolo” non possono avere il Certificato di Agibilità e non ne hanno assolutamente l’obbligo, a meno che non siano uniti in una qualche forma societaria a carattere d’impresa. Si tenga inoltre presente che questa “leggerezza” legislativa potrebbe mettere in discussione la costituzionalità dell’intera legge sull’Enpals!
8. Una volta acclarato che un musicista “sfuso”, in ogni caso, non ha l’obbligo né dell’agibilità, né di versarsi i contributi, per quale motivo i gestori insistono nel pretendere da noi tale documento… spesso ce la chiedono, forse ingenuamente, come se si trattasse di una “licenza” al pari di quelle che vengono rilasciate agli artigiani o ai commercianti? Risposta: Da ormai un ventennio il mestiere di musicista ha assunto una caratteristica di saltuarietà funzionale (“intermittenza”) talmente elevata che la maggior parte degli organizzatori di eventi di spettacolo o intrattenimento si trovano a dover scritturare dei musicisti per un tempo così breve (a volte: un solo spettacolo) da non poter essere “materialmente” in grado di ottemperare all’Agibilità ed a tutto ciò che ne consegue. Quindi, facendo leva sul fatto che più musicisti associati possono costituire un impresa e gestirsi autonomamente con agibilità propria (per intendersi: come un’impresa appaltatrice dello spettacolo stesso), essi sono evidentemente più propensi ad ingaggiare musicisti associati in una qualche cooperativa o simile, i quali siano in grado cioè: di rilasciare una fattura definibile: “chiavi in mano”. Per meglio capire il problema, si tenga presente che, per ciascuna prestazione, non c’è da pagare solo l’ENPALS, ma anche un contributo (cosiddetto minore) all’INPS, il contributo all’INAIL per l’infortunistica sul lavoro e, inoltre, si è soggetti a ritenuta fiscale IRPEF. Non ci vuole molto a capire che se un gestore, magari piccolo, al di là della spesa materiale, dovesse accollarsi tutti questi oneri burocratici …smetterebbe di far musica.
9. Questo spiega il diffuso fenomeno delle cooperative tra artisti? Risposta: Esatto! Quindi, far parte di una cooperativa non è affatto un obbligo, ma è l’unico sistema per far sì che una tutela obbligatoria a carico del gestore, quantunque meritoria, non si trasformi in impedimento al lavoro.
12. Ma avere l’Agibilità e pagare i contributi è sempre obbligatorio? Risposta: Non lo è se si è in presenza di lavoro gratuito. Ma attenzione, il lavoro gratuito deve avere una qualche giustificazione credibile: beneficenza, volontariato, mancanza funzionale di fondi adeguati nei budjets di gestione, etc. Qualcuno, appellandosi alla Costituzione, ricorda che la medesima sancisce la piena libertà di espressione artistica e, quindi, “suonare gratuitamente” sia sempre legittimo, perlomeno per un dilettante. Io sono convinto che la Costituzione non c’entra assolutamente niente. I padri costituzionali nel sancire la libertà delle espressioni artistiche avevano semplicemente (e giustamente) eretto un baluardo contro la censura artistica del precedente periodo, quello fascista. In realtà le prestazioni gratuite devono essere semplicemente, come dicevo prima, “credibili”. …Io posso andare a pulire gratuitamente la casa di un povero vecchietto che se la passa male (volontariato), ma non è credibile che faccia altrettanto in casa di …Berlusconi! …A parte l’ironia (…che non guasta) è utile precisare che l’ENPALS pretende di essere “avvisato” quando, in un evento di Spettacolo, si intende ricorso a musicisti che operino gratis. Evidentemente, proprio perché lo Stato si riserva il diritto di verificare se si tratti di beneficenza o simile, oppure “ci si marci su” per eludere gli obblighi contributivi. A proposito di lavoro gratuito, nel n. 107 di Midi Songs, riportato anche in apposità rubrica di questo sito, ho illustrato una soluzione per “salvare” da tasse e contributi (almeno parzialmente) quei genuini gruppi di dilettanti che propongono la musica dal vivo nei piccoli pub, che non potrebbero mai accollarsi ulteriori oneri.
13. Cos’è il libretto dell’E.N.P.A.L.S. e quanto costa? Risposta: si tratta di una sorta di piccolo quaderno personale (cm. 12x17) che ciascun artista deve richiedere all’ente stesso o alla SIAE della zona di appartenenza. Non ha alcun costo e per il rilascio è sufficiente presentare la fotocopia di un documento d’identità e riempire un mod. apposito con le proprie generalità ed il cod. fiscale. Su di esso compaiono, nella prima pagina, le generalità del musicista e un numero di matricola che gli viene attribuito immediatamente dall’ente per via telematica all’atto del rilascio. Nelle righe delle pagine interne, per ciascuna prestazione o per ciascun gruppo di prestazioni continue, il datore di lavoro annota i propri dati, la data della o delle prestazioni e la paga giornaliera. Si noti che non è più necessario che vi vengano annotati i dati degli avvenuti versamenti (com’era in passato), quindi il libretto può essere senz’altro riconsegnato, debitamente “aggiornato”, al termine della “serata” stessa o del gruppo di serate. Se un musicista fa parte di una cooperativa, il libretto può essere trattenuto dalla coop. stessa e riconsegnato debitamente aggiornato al momento della dimissione del socio dalla coop stessa o in qualsiasi momento il socio lo richieda, poiché, ad esempio, ha delle serate da effettuare per conto non della propria coop, ma alle dipendenze di titolari “in regola” con la loro Agibilità. … Avrete capito che il “libretto ENPALS” è una sorta di promemoria dei contributi che ciascuno acquisisce. Un documento, a mio parere, alquanto obsoleto, un po’ simile ad una cosa che i vostri nonni, forse si ricorderanno: la tessera delle “marchette” (termine che oggi indica una prestazione lavorativa d’intrattenimento, ma… di tutt’altro genere, …hi hi…). Inoltre, a breve sarà possibile verificare i propri contributi a mezzo di Internet e quindi il libretto potrà essere tranquillamente sostituito da un tesserino con i propri dati ed il num. di matricola.1
Associazione Italiana Professionisti Spettacolo Cultura.
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Quindi, da quel che c'è scritto qui, sembrerebbe che i musicisti (se non riuniti in cooperative o associazioni a forma societaria) non abbiano alcun obbligo nei confronti dell'ENPALS: tale obbligo spetterebbe al gestore in qualità di datore di lavoro!! In effetti se ci pensate ha il suo senso: l'operaio o l'impiegato dipendente non ha l'obbligo di occuparsi delle questioni inerenti l'INPS: è il datore di lavoro che se ne occupa trattenendo i contributi dallo stipendio e preoccuandosi di versarli all'Ente a nome del lavoratore.
Edited by Rinna - 7/10/2005, 18:31
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